RANDAGISMO, BRAMBILLA: “UNA VERGOGNA PER LA SICILIA, IL GOVERNATORE CROCETTA LA SMETTA DI GIRARSI DALL’ALTRA PARTE, LE ISTITUZIONI DIANO UNA RISPOSTA”. L’EX MINISTRO CHIAMA A RACCOLTA GLI ANIMALISTI.

“Una vergogna per molti Comuni siciliani, ma soprattutto per il governatore Crocetta”. L’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, prende spunto dalle frequentissime segnalazioni che le arrivano sulla sua frequentata pagina personale di Facebook – da ultimo la foto di un cane morto soffocato, con la testa infilata in un sacco nero da rifiuti e le zampe anteriori legate – per richiamare alle proprie responsabilità gli amministratori di tutti i centri siciliani dove dilagano randagismo e violenza contro creature innocenti, le Asp (Aziende sanitarie provinciali) e la Regione.
Dai cani avvelenati all’Ikea di Catania, ai bocconi letali sul lungomare di Avola, al cane murato vivo a Caltanissetta, ai randagi a rischio di sfratto nei capoluoghi dell’isola, a quelli di Palermo sballottati lungo lo Stivale, ai centinaia di altri casi che finiscono, se va bene, su internet ma non sulle pagine dei giornali: “Moltissimi Comuni siciliani – sottolinea l’ex ministro – si sono trasformati in un vero e proprio inferno per gli animali, nonostante l’autonomia e le risorse di cui dispone la Regione. Eppure le leggi, nazionali e regionali, specificano chiaramente quali sono i compiti dei Comuni, della Aziende sanitarie e della Regione stessa. I sindaci si rassegnino: spetta a loro catturare i cani vaganti e farli sterilizzare, in collaborazione con le Asp, spetta a loro affidarli ai rifugi sanitari pubblici o convenzionati, costruire o risanare rifugi. Le forze dell’ordine si attivino per individuare e punire chi avvelena gli animali, mettendo in pericolo anche la salute pubblica. La Regione, infine, dovrebbe garantire le risorse necessarie e impegnarsi in un’intensa ed efficace campagna a favore della sterilizzazione e delle adozioni. Il peso delle altrui inadempienze e della crisi economica non può essere scaricato sulle onlus che gestiscono canili o gattili in convenzione, spesso senza vedere un euro perché l’amministrazione pubblica è morosa. Il governatore la smetta di girarsi dall’altra parte e si assuma tutte le sue responsabilità: si muova per evitare che l’immagine di una delle più belle regioni italiane sia definitivamente compromessa sulla rete e sulla stampa internazionale e la Sicilia sia nota, specialmente tra i potenziali turisti del nord Europa, come la regione dove si massacrano i cani”.

“Invito quindi i tantissimi siciliani che amano gli animali e vogliono vederli rispettati ad aderire a questa nostra formale presa di posizione, cominciando dalla tante associazioni che operano nella regione, tra mille difficoltà. Non si deve e non si può più tollerare l’intollerabile. Le istituzioni devono dare una risposta”, conclude l’on. Michela Vittoria Brambilla.