“Il problema dei levrieri sfruttati in Spagna per la caccia, in Irlanda e nel Regno unito per le corse, come quello più generale della protezione degli animali da compagnia sul territorio dell’Unione, si potrà risolvere definitivamente solo a livello europeo, con una norma comunitaria: qualcosa che le associazioni animaliste del continente chiedono da tempo”. Lo ha detto oggi l’on. Michela Vittoria Brambilla, partecipando in qualità di madrina al raduno nazionale dell’associazione SOS Levrieri onlus a Villa Borromeo D’Adda ad Arcore, in occasione del quale tanti greyhound e galgos, salvati dalla terribile fine a loro riservata in Irlanda del nord e Spagna, sino stati consegnati a generose famiglie italiane.
“L’esigenza di azioni di tutela per animali che i trattati, il senso comune e la tradizione della maggior parte dei Paesi considera “d’affezione” – ricorda l’on. Brambilla – è stata riconosciuta dal Consiglio dei ministri dell’Unione fin dal novembre 2010. Oggi alcuni stati membri uccidono i randagi, altri tollerano il commercio illegale di centinaia di migliaia di cuccioli con elevati rischi sanitari e tassi di mortalità, altri li sfruttano classificandoli impropriamente come “animali da reddito”. Toccherà probabilmente alla prossima legislatura europea, dato il nulla di fatto con cui si è chiusa questa, affrontare il problema, I candidati di FI sono impegnati ad introdurre nella futura direttiva il principio del divieto di uccisione dei randagi, l’identificazione tramite microchip e la registrazione obbligatoria di cani e gatti, la disincentivazione all’allevamento, misure efficaci contro il traffico di cuccioli e il divieto di sfruttamento. Solo così renderemo giustizia ad animali meravigliosi come i levrieri, figli del vento che hanno bisogno delle nostre carezze”. L’on. Brambilla ha quindi portato con sé la piccola Malù, una galga di due anni che aveva subito ogni genere di maltrattamenti in Spagna ed ora ha bisogno di tanto amore.
NOTA TECNICA
I levrieri a pelo raso (o greyhound) sono animali tra i più veloci e possono raggiungere rapidamente i 70 chilometri all’ora. Proprio per questo, nei paesi anglosassoni, e in Oriente, sono utilizzati nei cinodromi, in Spagna (galgos) per la caccia. Nella sola Irlanda l’industria delle corse genera un giro d’affari di circa 500 milioni di euro. Ma quella dei levrieri non è una bella vita: tra il 14 e il 17 per cento dei cuccioli viene soppresso in giovane età perché inadatto alle corse, altri spariscono perché si mostrano lenti, si feriscono o semplicemente arrivano a fine carriera (un corridore esce “fuori del giro” mediamente a 4 anni). Secondo un’inchiesta della BBC, in media, ogni anno vengono “ritirati” circa 25.000 greyhound. Di questi solo alcune centinaia sono dati in adozione. In Inghilterra e in Irlanda, infatti, la legge considera i greyhound animali da reddito, per eludere le norme più severe dettate sugli animali d’affezione. I cani “inutili” sono soppressi. Se va bene, con una puntura. Altrimenti con metodi violenti ed illegali. In Spagna le uccisioni arrivano a 60 mila l’anno.