“Nuove strategie di promozione per il turismo italiano. Il sottosegretario di stato, Michela Brambilla, ha illustrato a Madrid, al suo omologo spagnolo, il Segretario di stato al turismo, Joan Mesquida Ferrando e al ministro francese del turismo, Hervé Novelli, la proposta che vede Italia, Francia e Spagna, i tre Paesi storicamente concorrenti, per la prima volta uniti nella promozione del turismo nel mondo.
L’obiettivo è realizzare una politica di promozione più forte ed incisiva proprio perché a fare squadra sono i tre paesi europei che oggi vantano una storia, una cultura e un patrimonio ambientale e paesaggistico in grado di intercettare gran parte di flussi turistici che oggi si muovono nel mondo. «Italia, Francia e Spagna – ha dichiarato la Brambilla – costituiscono certamente il cuore dell’Europa e insieme sono in grado di garantire un’offerta turistica, che risponda a tutte le esigenze e che non abbia eguali nel mondo». Allo stesso tempo, il progetto si propone di promuovere e regolare interscambio dei flussi turistici domestici di Italia, Francia e Spagna. E intanto un’altra proposta arriva dall’Italia. È quella avanzata da Confturismo, Ciset (Centro internazionale di studi sull’economia turistica) e Università Cà Foscari di Venezia per ridurre l’Iva dal 10 al 5 per cento nei comparti ricettivo e della ristorazione. In soldoni: il taglio secco di 5 punti dell’imposta sul valore aggiunto porterebbe i consumi turistici ad un giro d’affari di quasi 100 miliardi di euro, con un incremento del 4,7% sul 2007. Così come farebbe da volano per un aumento degli investimenti dai 7,8 miliardi dell’anno precedente ad oltre 8,3 miliardi (+ 6,6%).
E a catena sono stati calcolati anche i vantaggi sulla filiera lavorativa. L’occupazione legata ai consumi, infatti, passerebbe dagli oltre 2,4 milioni di lavoratori tra diretto ed indotto del 2007 a quasi 2,6 milioni, con un aumento del 4,6%. Un saldo positivo per 114 mila nuove unità. Mentre l’occupazione da investimenti passerebbe dalle 172 mila unità del 2007 alle 184 mila unità. Un ulteriore incremento, dunque, del 6,9%, con 12 mila nuovi posti di lavoro. Un effetto traino, quindi, che allo Stato costerebbe 519 milioni di minori entrate fiscali. Il saldo finale vedrebbe il giro d’affari crescere dagli oltre 103 miliardi di euro del 2007 a quasi 108 miliardi di euro post manovra, per un incremento a regime del 4,3 per cento.
Libero, 17 dicembre 2008”