Salve sono Gloria ed ho 30 anni e da un po’ di tempo passo su questo sito a curiosare e leggere le opinioni delle persone. Ho deciso di scrivere relativamente ad una questione che mi sta molto a cuore e dall’oggetto della presente credo sia chiaro a cosa mi riferisco.
Quattro anni fa ho “deciso” di avviare un’attività metalmeccanica con mio fratello e dopo tanti anni di sudore e sacrifici, sembra che quest’anno le cose inizino a girare per il verso giusto, anche se questo significa lavorare quasi 20 ore su 24, weekend compresi… Oggi è Pasqua e noi siamo in officina! Lo Stato è completamente assente per le piccolissime aziende, e vi posso assicurare che ho provato a cercare qualche finanziamento ad hoc… niente da fare… non rientriamo nei requisiti per una cosa o per l’altra! Però ci sono delle aziende che basta che firmino la domanda, sanno già che verrà accolta… ma parliamo della mia vera spina nel fianco…
Quello che non va assolutamente per il verso giusto sono diverse questioni legali che la mia famiglia ha in piedi con i soci dell’azienda paterna (i nostri parenti…).
Sono SFIDUCIATA di come funzionano le cose nei Tribunali! Provo una grande delusione di fronte alle norme contenute nel Codice Civile. Mia mamma è socia di minoranza nella società fondata con il sudore e la fatica di mio padre che ha dato tutta la sua vita per farla crescere.
I parenti, nonché soci, ormai da anni si sono coalizzati contro la nostra famiglia, non si sa bene per quale ragione, ma è così.
Per tutelare i propri diritti in Italia bisogna essere ricchi!
La legge non tutela le minoranze e spesso sacrifica l’interesse del singolo e piccolo per il vantaggio del grande e potente. Se qualcuno ha avuto esperienze diverse dalla mia, sono pronta a mettere in discussione le mie convinzioni. Oggi però mi sento di dire che questo ordinamento societario mi delude. Siamo prigionieri delle decisioni altrui, i soci decidono e dispongono della nostra partecipazione come meglio credono, abbiamo solo il diritto di voto in assemblea… capirai! E se per caso decidi di avviare un procedimento ex art. 2409, te lo devi pure pagare, nonostante lo stesso faccia emergere solo la punta dell’iceberg.
Quello che mi chiedo è se l’art. 24 della Costituzione Italiana sia un diritto astratto o abbia qualche fondamento sulla realtà attuale.
Sono, credo in maniera giustificata, stanca di abusi da parte dei soci di maggioranza, di “abusi” economici da parte di professionisti che compiono il loro lavoro emettendo preavvisi di parcelle che ti lasciano un senso di nausea a distanza di una settimana.
Sono stanca di vedere protette certe categorie a dispetto di altre…
Io sono per la giustizia giusta, non per quella che chiude gli occhi perché tanto io sono piccolo e non ho voce e se ce l’ho mi mettono a tacere.
Sono stanca di vedere che vengano tutelate persone che palesemente continuano a sfruttare la loro posizione per mettermi in ginocchio.
E poi a dirla tutta… quanti anni dovranno passare prima che venga emessa una sentenza? Io pago oggi per aspettare anni che la giustizia faccia il suo corso.
Qui va tutto storto davvero…
E quando non avrò più soldi per pagare un perito nominato dal Tribunale che, oltretutto, esegue un lavoro molto discutibile? E quando non avrò più i soldi per continuare a pagare il buon avvocato (trovato dopo due belle fregature di avvocati che non meritano nemmeno di essere chiamati tali) che sta facendo di tutto per difendermi?
A volte credo che taluni professionisti abbiano tutto l’interesse nel portare avanti le cause per anni. Ho deciso che mi iscriverò all’università per tentare di conseguire la seconda laurea in legge… obiettivo: esercitare la professione con buon senso ed integrità morale, tenendo conto dei sentimenti delle persone e soprattutto poter far sentire un po’ di più la mia voce fuori dal coro!
La verità è che in Italia se uno ha diritti da difendere, ma non ha abbastanza soldi, non può fare nulla… questa è la giustizia… la si può forse definire giusta?
Non so nemmeno perchè ho deciso di scrivervi, forse perché in cuor mio spero che da Voi possa nascere un movimento che dia uno stimolo a cambiare l’Italia in meglio, ad eliminare gli agi di certe categorie, e che permetta a tutti di difendere e tutelare i propri diritti in un sistema giudiziario equo e sopra le parti.
Gloria