Gentile Presidente, le offro la mia testimonianza di piccolo imprenditore alle prese con l’Ispettorato del lavoro di Como, per informarla che la legge Biagi non è più applicabile.
Infatti, il Ministro rifondarolo del Lavoro ha snaturato la ratio della legge stessa, emanando disposizioni di applicazione così restrittive da renderla di fatto inapplicabile. Gli ispettori del Lavoro sguinzagliati in ogni provincia, sulla base della pregiudiziale politica del Ministro, di fatto perseguitano le aziende che applicano la suddetta legge. A Como sono giunti al punto di contestarmi i co.co.pro. di collaboratrici addette alla promozione e mi hanno chiesto di assumerle a tempo indeterminato, la qual cosa significherebbe per me la chiusura dell’azienda, per l’impossibilità a sostenerne i costi. Mi domando: le forze politiche che a suo tempo votarono quella legge sono informate che è stata di fatto resa inutilizzabile, pur essendo ancora vigente e senza passare dal Parlamento? Naturalmente darò battaglia davanti alla Magistratura del lavoro, però, credo con scarsi risultati, se non ci sarà anche una dichiarata e visibile azione politica di sostegno.
Lorenzo