
BRAMBILLA:”CORSI IN CLASSE CONTRO LA DROGA”
Pubblicata il 20 Maggio 2007“«Purtroppo è un dato di fatto: il consumo di stupefacenti e di droghe pesanti come la cocaina sta aumentando in misura esponenziale anche tra giovani e giovanissimi e addirittura dentro le scuole. E quel che sorprende è che, mentre si stanno rafforzando, in qualche modo, le misure per contrastare lo spaccio di queste sostanze, non si stia facendo invece proprio nulla sul fronte della prevenzione, che è poi l’unico strumento che potrà produrre, almeno a medio termine, efficaci risultati». È snocciolando dati e tabelle ufficiali sull’impennata di consumi di droga tra i giovani (+29% per la cocaina e +20% per le droghe sintetiche negli ultimi tre anni) che Michela Vittoria Brambilla motiva l’importanza dell’iniziativa assunta dai suoi Circoli della Libertà: una proposta di legge che prevede l’introduzione, nelle scuole medie e superiori, di corsi di insegnamento che servano ad aprire gli occhi ai giovani sui danni provocati dall’uso anche occasionale di ogni tipo di droga. E pare proprio che la Caterpillar berlusconiana sia, anche su questo fronte, piuttosto determinata.
Però potrebbe sembrare un’invasione di campo. In fondo, dovrebbero essere i parlamentari e non i Circoli a prendere iniziative del genere.
«Difatti i Circoli, con la collaborazione di validi esperti, si sono limitati a elaborare una serie di norme che con il decisivo contributo di chi siede in Parlamento potranno essere convertite in una vera e propria proposta di legge. Però, dal sondaggio che abbiamo fatto, posso già anticiparle che vi sono decine e decine di deputati e senatori pronti a sottoscriverla e a battersi perché, per la discussione, essa abbia una corsia preferenziale».
Ma non basta introdurre controlli antidoping anche nelle scuole?
«Io credo molto nella prevenzione. Soltanto con la prevenzione si possono ottenere risultati significativi e a lungo termine, soprattutto quando si ha a che fare con il mondo giovanile».
Ma non ci pare che questa coalizione di governo sia così sensibile a questi temi, tanto è vero che ha persino cercato di aumentare le dosi di cannabis consentite.
«Errore marchiano e subito, del resto, bocciato. La verità – e lo spiegano con chiarezza tutti coloro che si occupano davvero del problema delle tossicodipendenze – è che il passaggio dalla cannabis alle droghe sintetiche e poi alla cocaina è diventato assai veloce e molto spesso irreversibile. Con lo spinello si apre la porta a tutto il resto ed è su questo che stanno appunto lavorando le organizzazioni criminali. Come si spiega, se no, che il consumo di cocaina sia, in pochi anni, aumentato in modo così allarmante?»
Ovviamente una legge del genere ha bisogno di una copertura finanziaria. Ha un’idea di quanti soldi servano per attuarla?
«Lascio ai legislatori una simile incombenza. Non mi si venga a dire però che non si possono reperire 80-90 milioni di euro – questa è almeno la stima dei costi fatta dagli esperti – per introdurre questi corsi nelle scuole. Basterebbe, ad esempio, chiudere qualche ente inutile o tagliare di un decimo le spese di appannaggio di certe nostre Istituzioni o ancora ridurre di qualche decina di migliaia di unità l’enorme parco di auto blu che oggi girano per il Paese, per avere subito soldi freschi sul tavolo. Ma bisogna avere la volontà di farlo».
E c’è questa volontà?
«Il costo della politica e di certi apparati della pubblica amministrazione mi pare sia diventato esorbitante e, di fatto, inaccettabile. Tentare di salvare i giovani dalla droga potrebbe essere un’occasione per fare finalmente qualcosa di buono anche per la gente».”
Libero, 20/05/07