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BRAMBILLA: IL GIORNALE DELLA LIBERTA’ NON E’ UN ORGANO DI PARTITO

Pubblicata il 28 Giugno 2007

“Questa volta il “caterpillar” Michela Brambilla, croce dei forzisti, ha messo sotto i cingoli i giornalisti del Giornale, tanto da indurli a proclamare il secondo sciopero nella storia del quotidiano fondato da Montanelli.
I giornalisti del Giornale dicono che avete attentato alla loro «dignità professionale» facendo uscire il settimanale dei Circoli della libertà in abbinamento con il quotidiano. Cosa risponde, presidente Brambilla?
 «Ma io di questo sciopero non so proprio nulla. Con il Giornale ho solo un accordo per la distribuzione».
I giornalisti non vogliano finire in un organo di partito. Non hanno tutti i torti…
«Se fosse così certamente, ma il Giornate della libertà non è un organo di partito. Qui sta l’equivoco».
Va bene, però il primo numero è aperto da una lunga intervista a Berlusconi.
«A parte l’intervista a Berlusconi, che riguarda il primo numero, il nostro obiettivo è dare voce al cittadino, alla gente normale, a rutti quelli che vogliono dire qualcosa senza avere sulla giacca i galloni della politica».
A parte l’intervista quindi…
«Il resto del giornale si occupa dei problemi della gente. Parliamo di droga, di sicurezza, di tasse pubblicando le lettere dei cittadini. In più c’è un bel sondaggio di Piepoli da cui viene fuori che la tassa più odiata è l’Ici».
Informazione, secondo lei, e non propaganda…
«Ecco, giusto. Nel giornale non c’è mai la parola destra o sinistra. C’è la gente».
Ergo, none un organo di un movimento politico, come dice il Cdr del Giornale.
«Esatto. Su un organo di partito si fa propaganda, parlano i politici, invece noi facciamo informazione. Tra l’altro occupandoci di temi che compaiono tutti i giorni sul Giornale di Belpietro. Ma non ci sovrapponiamo, perché noi non trattiamo dell’attualità. Se poi far parlare i cittadini è propaganda…».
Dica la verità: c’è rimasta un po’ male per questo sciopero?
«Non voglio polemizzare, credo che sia importante per la gente far sentire la propria voce. Io comunque tiro dritta».”
La Repubblica, 01/06/07

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