MANOVRA, INTERGRUPPO PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI: FISCO MENO GRAVOSO E RISORSE ANTI-RANDAGISMO

Un fisco che non infierisca sui proprietari di animali d’affezione e risorse adeguate per combattere la piaga del randagismo, soprattutto al Sud. Sono i due principali obiettivi che si propone di raggiungere l’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, presieduto dall’on. Michela Vittoria Brambilla, con un pacchetto di emendamenti all’AS 1586 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022″ firmati dalle senatrici (di diverso orientamento politico) che fanno parte dell’Intergruppo. “Direttamente o indirettamente -sottolinea l’on.Brambilla – si tratta di promuovere la salute pubblica, che è una sola: umana e animale”.

Il pacchetto, messo a punto dopo aver attentamente considerato le proposte delle associazioni animaliste, è variamente sostenuto, tra gli altri, da Loredana De Petris (Leu), Loredana Russo (M5s), Gabriella Giammanco, Maria Rizzotti, Barbara Masini (Fi), Rosellina Sbrana e Stefania Pucciarelli (Lega), Monica Cirinnà (Pd), Julia Unterberger (Autonomie). “Uno schieramento davvero trasversale – commenta la presidente dell’Intergruppo – ma facile da mettere insieme per una battaglia di civiltà, condivisa da milioni di cittadini”. L’iniziativa riguarda innanzitutto alcuni emendamenti che, indicando le coperture, aumentano la soglia di detraibilità delle spese veterinarie, ferma da decenni, portandola a 1060 euro con un minimo di 60 (applicando la detrazione al 19 per cento, il massimo detraibile passerebbe da circa 49 a 190 euro) e riducono al 10 per cento l’Iva sugli alimenti e sulle prestazioni veterinarie.

In alternativa, si prevede la totale esenzione dall’IVA per prestazioni veterinarie per l’identificazione degli animali e il controllo della riproduzione, rese da liberi professionisti su animali legalmente detenuti, o l’ esenzione totale per le prestazioni veterinarie su cani e gatti detenuti in canili e gattili o non di proprietà liberi sul territorio. Un’altra proposta qualificante prevede per il 2020 l’aumento a 2 milioni (o 4 nella versione più auspicabile) dello stanziamento per le finalità indicate dalla legge quadro sugli animali di affezione e prevenzione del randagismo – Legge n. 281/1991, ma con una finalizzazione specifica: la destinazione del 60 per cento delle risorse alle Regioni del Sud per la realizzazione di piani straordinari di prevenzione e controllo del randagismo. “I criteri attualmente applicati – spiega l’on. Brambilla – non garantiscono che le risorse vengano distribuite tenendo conto delle effettive esigenze dei territori ed è per questo che si rende necessario specificare nella legge di bilancio dove spendere la maggior parte dei fondi”.

“Sono proposte – aggiunge la senatrice De Petris (LeU), vicepresidente dell’Intergruppo – con coperture realistiche e sostenute da parlamentari di diverso orientamento politico. Meritano perciò di esser prese seriamente in considerazione. Sono scelte di buon senso, scelte che si possono e si devono fare per risolvere problemi reali, sentiti dalla collettività”.

Un concetto ribadito anche dalla vicepresidente Loredana Russo (M5s), che ha sottolineato l’importanza della finalizzazione al Meridione delle risorse per il contrasto al randagismo. “Un’attenzione particolare – dice – abbiamo rivolto all’emergenza randagismo, soprattutto al Sud, dove la situazione è realmente allarmante. Diamo concretamente, anche agli animali, la possibilità di vivere in maniera dignitosa”.

[Dida. Da sinistra a destra: on. Paola Frassinetti (FdI), sen. Monica Cirinnà (Pd), sen. Rosellina Sbrana (Lega), Michela Vittoria Brambilla (Fi), sen. Loredana De Petris (Leu), sen. Loredana Russo (M5s)]