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BRAMBILLA:”MVB: ROVESCIAMO LA PIRAMIDE DELLA POLITICA”

Pubblicata il 8 Febbraio 2008

“Il fenomeno Michela Vittoria Brambilla deflagra alle 18,20 nel sonnacchioso pomeriggio del Caffè Pedrocchi a Padova, contrariando un gruppetto di eleganti signore attempate, disturbate nel loro rito pomeridiano di tè e gossip dal vai di un’ora di cronisti, fotografi e tv. «Speta che veda sta qua» mormora una di loro che, di fronte all’ingresso della divina dei Circoli – cui bisogna ammettere la tv non rende giustizia – aggiunge indispettita: «Saria meio chea stesse casa a metar su ea pignata». La rossa, nuovo volantino elettorale del Cavaliere, tacco dodici di ordinanza, tailleur pantalone nero – perché in campagna elettorale contano anche i voti delle donne – fa tappa in città per incoronare  Marco  Marin,  ex campione di sciabola, nonché ex assessore di Fi nella giunta Destro,   coordinatore   Veneto dei Circoli della libertà, prima di incontrare tutti i suoi sostenitori al centro Papa Luciani. «Lo vedo benissimo sia come sindaco di Padova che come parlamentare. In passato ha già dimostrato di essere un numero uno, può permettersi di scegliere».
Esordio con scuse per il ritardo – incidente sulla A4 – prima di confessare con complicità: «Cominciamo da Padova la campagna elettorale dei Circoli della libertà, che porterò avanti fino al 13 aprile» rivela tralasciando che secondo il sito il “viaggio della libertà” è salpato da Matera il 18 gennaio. Sabato invece a Milano in programma mega convention con Berlusconi: «In questo tour affronteremo i temi di grande attualità e le conseguenze di una politica condotta in assenza di un governo forte e coeso». Le carte, però, sono ancora in disordine: sì al federalismo, grande attenzione per giovani e lavoro, riflessione sulla legge elettorale, no ad una coalizione aspiratutto, forse su Mastella che «non sa nemmeno lui cosa vuole fare».
Quali sono i cavalli di battaglia della campagna elettorale del centrodestra?
«Innanzitutto il taglio delle tasse: il Veneto è una locomotiva, produce ricchezza eppure è stato spremuto a livelli inaccettabili, sia dal punto di vista delle imprese che per quanto riguarda le famiglie. Alle tasse, che superano il 54% dei redditi, non corrisponde un adeguato miglioramento della vita. Bisogna intervenire sulla sicurezza e sull’immigrazione che in questa zona ha le punte massime di presenze, con tutto quello che ne consegue. Le 513 mila imprese venete devono poter ripartire per creare sviluppo: il governo Prodi ha influito sulla situazione economica incidendo negativamente su pil e consumi. Ora serve un governo che sappia cancellare la cattiva immagine dell’esecutivo Prodi che ormai si identifica con i rifiuti di Napoli. Solo macerie».
Come si cambia la politica?
«Non è sufficiente tornare alle urne, Berlusconi l’ha capito per primo: per questo sono nati i Circoli della libertà e il Pdl. Dev’essere il cittadino a dettare l’agenda politica. Ecco perché il programma del centrodestra verrà presentato prima del voto assieme ad alcuni disegni di legge. Non è più sufficiente votare un partito perché ci si riconosce nei suoi valori, bisogna essere vicini al programma che dovrà essere messo in atto nei primi 100 giorni di governo, ricreando un rapporto con i cittadini».
Perché l’antipolitica ha avuto tutto questo seguito?
«La gente ha dato segnali di disaffezione  per  una  politica autoreferenziale, che non guarda al cittadino. Fare politica significa innanzitutto riconoscere i diritti dei cittadini. In democrazia sono loro che comandano. La politica deve mantenere il potere di indirizzo ma non decidere le nomine di enti pubblici e usi. Servono commissioni  super partes per gestire emergenze come i rifiuti ma anche questioni come la salute dei cittadini».
Come si tagliano le tasse?
«Intanto riducendo i ministri da 26 a 12, mettendo in campo misure di sostegno alle imprese per far ripartire i consumi e sicuramente non tassando  le rendite finanziarie».
I simboli dei Circoli e del Pdl saranno presenti alle elezioni?
«Berlusconi sta ancora valutando sia liste che simboli. L’intenzione è di ridurre il più possibile sigle e simboli. Ma il Pdl ci sarà, così come nelle liste del Veneto ci saranno esponenti dei Circoli».
La Cdl si presenterà unita?
«Berlusconi sta incontrando gli alleati. Ma, a differenza di Veltroni, che dovrà correre da solo per forza, noi possiamo scegliere: tanto al governo quanto all’opposizione la Cdl ha già dimostrato coesione e condivisione di programmi. E’ ininfluente, anche se credo che correremo uniti».
Lei si candida?
«Sì, ma non so ancora dove».
Che rapporti ha con il governatore Galan che si dice privilegiare l’asse con i Circoli di dell’Utri? (A questo punto per la prima e unica volta la Brambilla si impappina).
«Lo conosco. Ha tutta la mia stima».
Lei è l’esempio che il look è diventato un elemento importante in politica.
«Non ho cambiato né il mio modo di essere né di apparire. La gente si rivolge a me perché sono una persona tra le persone, ma mi propongo con temi concreti, parlando la loro lingua».
Che Paese vorrebbe offrire a suo figlio?
«Un Paese in cui non ci sono ogni giorno nuovi poveri, in cui può andare in giro per la strada senza correre rischi, in cui non è costretto ad andare all’estero per studiare e lavorare, o in cui non dovrà delocalizzare la propria azienda se deciderà di investire nel mio stesso settore».”
Mattino di Padova – Nuova Venezia – Tribuna di Treviso, 08/02/08

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