RANDAGISMO, ON. BRAMBILLA: INADEMPIENZA ISTITUZIONI CONCAUSA DEL FENOMENO

“L’assessore di Caltagirone che abbandona i cuccioli, fortunatamente sotto gli occhi delle telecamere, è l’icona di tutto ciò che gli amministratori non dovrebbero essere trattando il problema del randagismo: irresponsabili, menefreghisti e rozzi. Eppure, in varia misura, proprio questo è il messaggio che dà in alcune zone del Paese la plateale inadempienza delle istituzioni (Comuni, Asl, Regioni), vera concausa del randagismo”. Lo ha detto l’on. Michela Vittoria Brambilla,  presidente del Movimento animalista, intervenendo telefonicamente al Forum sulla tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo organizzato a Bari dal coordinamento delle associazioni animaliste.

“Quando si parla di randagismo – ha ricordato la deputata – in molti casi scatta quasi automaticamente la molla delle soluzioni estreme, perfino quelle vietate dalla nostra civile legge, 281/91. Quando però il vaneggiamento ha termine e si torna alla realtà, torna anche la consapevolezza che vi è un solo protocollo per affrontare seriamente il problema, perché la gestione .del cane è strettamente legata alle attività dell’uomo: se non cambia il comportamento umano, è difficile che si possa ridurre il numero degli animali randagi”. Non esiste una bacchetta magica, contro il randagismo funziona “una cultura” fatta di norme e campagne educative per il possesso responsabile, di registrazione e identificazione dei cani attraverso il microchip, di controllo della riproduzione, di spostamento dei randagi dal territorio a rifugi con elevati standard igienici e di benessere, di una politica seria e mirata per le adozioni, e di verifiche sul campo”.

Il principale dei molti meriti delle associazioni animaliste è proprio quello di diffondere con tutte le loro forze proprio questa “cultura” della responsabilità e dell’empatia. “Perciò  – ha proseguito l’ex ministro – nessuno pensi di rinunciare all’apporto dell’associazionismo in questo campo. Il problema non è non può essere solo quello di tutelare la libera concorrenza, ma la vita e il benessere degli animali riconoscendo un ruolo a chi interpreta la cultura dell’empatia ed ha accumulato significative esperienze nella gestione degli animali vaganti: mi auguro che ovunque, e anche nelle prossime scelte della Regione Puglia, sia  riconosciuto alle associazioni un ruolo centrale”. Così ha concluso l’on. Brambilla, ringraziando tutti i presenti e in particolare Daniela Fanelli, organizzatrice dell’evento e responsabile regionale del Movimento animalista.