È credibile questo governo (e questa maggioranza), che dopo due mesi circa dall’intesa sul pubblico impiego salutata come svolta epocale, pietra miliare nei nuovi rapporti con i dipendenti statali, si ritrova ancora al punto di partenza, se non peggio?
È credibile questo governo che un giorno sì e uno sì fornisce un nuovo elenco delle misure da adottare per l’utilizzo del famoso “tesoretto”? È credibile questo governo che dopo il suo insediamento aveva dichiarato “tragica” la situazione finanziaria dell’Italia, addirittura peggiore di quella del 1992, salvo poi, dopo pochi mesi, dichiarare che il risanamento (miracolo) era stato compiuto e ritrovarsi fra le mani il tesoretto di cui sopra? È credibile questo governo che cancella (o è tentato di farlo) tutte le riforme del precedente e blocca le grandi opere infrastrutturali con la massima indifferenza? È credibile o si tratta, piuttosto, di un’associazione di incapaci e di imbelli, di parolai (dove finalmente ha trovato la sua giusta collocazione Follini, in attesa di Tabacci e, forse, anche di Casini), vanagloriosi e ambiziosi, che gettano sempre più discredito sull’intera classe politica italiana?
Enrico