Anche da sottosegretario al Turismo la preoccupazione per gli animali è sempre nei suoi pensieri…
“Sono nata in una casa dove c’erano 14 cani. Sono cresciuta come Mowgli: ha presente il bambino del Libro della giungla? Sempre circondata dagli animali. Ho imparato a camminare attaccandomi al collare di una vecchia schnauzer gigante e così, una volta diventata adulta, mi è venuto naturale riproporre quella situazione. Ma le mie bestiole sono tutte state raccolte per strada o nei canili. Capre e asini erano invece destinali alla padella. L’ultimo arrivato è un alano incrociato, talmente terrorizzato dagli umani che per quindici giorni non era uscito dalla sua cuccia nel canile dove era finito. Non potevo lasciarlo là”.
Lei ha in casa: 15 cani, 24 gatti, 2 asini, 4 cavalli, 8 capre. Suo figlio che ha quattro anni come si trova a vivere in questa specie di “famiglia allargata”?
“A volte sembra più infastidito che felice per tutti questi animali che girano per casa, perché lo travolgono di attenzioni e di feste. Sono troppo esuberanti per i suoi gusti. Gli amichetti invece, quando vengono a trovarlo, si divertono moltissimo di fronte a questa sorta di zoo domestico”.
E con suo figlio che tipo di mamma?
“La classica mamma italiana e forse anche peggio: morbosa, possessiva, ossessiva. Ieri sono stata quasi mandala a quel paese dalla sua tata, una donna meravigliosa che è in casa mia da prima che nascessi io. Alla mia terza telefonata per chiedere se Vittorio aveva mangiato mi ha risposto spazientita: ‘Ma la vuoi smettere di disturbarci, certo che tuo figlio sta bene, perché è con me. Lasciaci in pace, se c’è un problema ti chiamiamo noi'”.
Lei non è sposata. Pensa che sia giusto regolamentare le coppie di fatto, o è un problema che non si pone proprio? II governo Berlusconi sembra aver chiuso la porta a qualunque possibilità di una legge.
“Ognuno deve poter fare le proprie scelte, nel rispetto degli altri, senza dover subire discriminazioni. Invece, nel nostro Paese, ancora oggi vedo tante volte pregiudizi nei confronti delle coppie di fatto, soprattutto quelle omosessuali. È giusto che tutti possano vivere la propria vita e i propri sentimenti come credono, a condizione che non si danneggino altri, ma non per questo c’è bisogno di nuove leggi. I diritti delle coppie di fatto sono già garantiti dal codice civile”.
All’ingresso del suo studio c’è un manifesto con gli occhi di un bambino e la scritta: «E se fosse tuo figlio?». Di che cosa si tratta?
“È una campagna che ho voluto con grande determinazione e che mira a combattere certi viaggi della vergogna che vengono impropriamente definiti ‘turismo sessuale’. In questa squallida attività gli europei primeggiano. Nel mondo i bambini abusati sono due milioni e mezzo. Il 40 per cento è sotto i dodici anni. E non sono solo i pedofili, cioè individui malati, ad abusarne, ma persone per così dire normali, tra i 30 e i 40 anni, di ceto medio alto, che vanno nei Paesi poveri a comprare le loro vittime con un alibi razzista: questi bambini non sono come i nostri. Oppure: se non lo faccio io, lo fa comunque un altro. O ancora: tanto nessuno mi scoprirà mai. Una vergogna che va combattuta con tutti i mezzi”.
Tra pochi giorni nascerà il Pdl. Quando fu la volta del Pd, lei dichiarò che era solo un’operazione di vertice. Adesso che tocca a voi, non le sembra che sia anche peggio? L’unico dibattito consentito è quello sulle regole e sui coordinatori.
“Il Pdl nel cuore dei nostri elettori e militanti è già nato da ben più di un anno, da prima delle elezioni. Il 27 marzo sancirà solo l’ultimo atto, quello di dare al Popolo della libertà un vestito, una struttura”.
È pronta a scommettere che anche senza Berlusconi il nuovo partito continuerà a restare unito?
“Senza il presidente? Non riesco proprio a immaginare questa situazione… Lui ci sarà sempre”.
Bianca Berlinguer, “Vanity Fair”, 25 marzo 2009