BRAMBILLA:”LA FORZA DELLE IDEE”

“Dalle terrazze della villa Liberty, costruita nel 1898 in un tranquillo paesino nel Lecchese, la vista è incantevole. L’Adda confluisce nel lago e il monte Barro è un quadro dai cento e più punti di verde. Qui è nata e vive Michela Vittoria Brambilla, l’astro nascente del centrodestra che Silvio Berlusconi, nei mesi scorsi, sembrava aver designato come sua erede, ritagliandole un ruolo di leader del futuro Partito delle Libertà. Poi, con alcune battute, Berlusconi ha dato l’impressione di volerla ridimensionare: il 20 settembre ha detto «Michela Vittoria ha esondato», a significare che i Circoli della Libertà da lei creati dovrebbero restare «affluenti» del «fiume» Forza Italia e non straripare.
Ma allora, onorevole Brambilla, come stanno davvero le cose tra lei e Berlusconi? Molti la indicano come il suo “delfino”: com’è nato il vostro feeling politico?
«È nato incontro dopo incontro: condividevamo le stesse idee sin dall’inizio e ora cerchiamo di realizzarle. Io il suo erede? Non è vero. Mi limito a far crescere i circoli. E questo mi basta».
Come mai negli ultimi mesi è stata attaccata più da esponenti del centrodestra che del centrosinistra?
«Le polemiche ci sono state, ma non ho percepito veri problemi. E qualche scambio di opinione in più ha soltanto contribuito a fare chiarezza. E poi i circoli non hanno mai avuto l’intenzione di sovrapporsi all’attività dei partiti del centrodestra, che svolgono un ruolo importante e insostituibile. Credo, comunque, che ci sia bisogno di una grande forza di tutto il centrodestra, che contribuisca a fare dell’Italia un Paese libero e moderno».
Secondo lei, si farà o no questo nuovo Partito delle Libertà?
«Io ho creato i Circoli delle Libertà, che sono associazioni spontanee di cittadini i quali vogliono fare politica in modo diverso dai partiti. Il nostro movimento sta coinvolgendo e aggregando imprenditori, commercianti, impiegati e operai, che non vogliono essere comparse, ma protagonisti della costruzione del loro Paese e del loro futuro».
Ha meno tempo per se stessa da quando sono nati i Circoli della Libertà o anche prima la sua vita era così piena di impegni?
«Sono presidente delle aziende commerciali Gruppo Sal Spa e Sotra Coast International, e consigliere delegato di Trafilerie Brambilla, l’azienda storica di famiglia. Per non parlare della mia partecipazione in Confcommercio e della presidenza della Lega italiana per la difesa degli animali, di cui mi occupo attivamente. Devo dire che ho sempre avuto una vita lavorativa molto intensa. Certo, adesso, ho fatto la scelta di dedicarmi a un’attività pubblica, al servizio del cittadino, e questo è diventato il mio dovere primario. Ovviamente i miei spazi privati si sono molto ridotti in questo ultimo periodo».
Dicono che lei abbia tanta grinta ma anche tanto fascino…
«Lasciamo perdere il fascino! Non ho il tempo e la voglia di inseguire queste etichette».
Essere bella e femminile aiuta in un mondo molto maschile come quello della politica?
Forse può servire ad aprire una porta in più all’inizio. Ma se dietro alla buona apparenza non ci sono anche ottime idee e tanta voglia di fare, non si va molto lontano. E comunque, ormai ci sono molte belle donne ai massimi livelli della politica».
Che idea si è fatta, ora che ci si è tuffata attivamente, dell’universo politico?
«È un mondo come tutti gli altri, solo che l’esercizio del potere può talvolta giocare brutti scherzi a chi è meno abituato. Ma molti fanno politica con serietà e passione e, per questo, meritano rispetto. Gli opportunisti, invece, finiscono per farsi quasi sempre male da soli».
Ma cosa significa per lei fare politica?
«Fare in modo che le istituzioni risolvano veramente i problemi della gente. Non è un caso che il nostro movimento abbia tra gli obbiettivi primari quello di mettere in atto strategie che possano ridare oggi un po’ di sicurezza al cittadino, garantire la legalità e imporre il rispetto delle leggi. Occorre poi revisionare a fondo la macchina pubblica, troppo costosa e, soprattutto, largamente improduttiva. E fare in modo che su ogni 100 euro di tasse che noi paghiamo almeno 50 (oggi non si arriva nemmeno a 10) ci vengano restituiti sotto forma di servizi».
Qual è, al di là di diventare un leader politico, un suo grande desiderio? «Mi piacerebbe dormire 48 ore di seguito. Il sonno è l’unica cosa di cui sono in debito. E vorrei avere qualche spazio in più da dedicare al mio bambino. Vittorio, che ha 2 anni e mezzo. Vorrei coccolarlo di più».
Se dovesse ricevere l’incarico di formare il governo, come si vestirebbe per andare all’incontro con il Capo dello Stato?
«Le uniche fiabe che mi interessano sono quelle che racconto al mio bambino…».
Michela Vittoria Brambilla non va in palestra, mangia  l’indispensabile  e dorme 3 ore per notte. Che sia questa la formula magica per diventare un leader? E quanto tempo passa davanti allo specchio?
«Andando spesso in Tv e incontrando molta gente credo che sia mio dovere, per un senso di rispetto verso gli altri, essere sempre il più in forma possibile. Ma mentre mi trucco o mi pettino il mio pensiero è altrove: sono mille le idee che inseguo e che voglio realizzare».
Lei è sempre elegante: quale stilista preferisce?
«Se dovessero contare sui miei acquisti sarebbero già tutti falliti… Mi vesto come mi pare e l’alta moda continua a essere l’ultimo dei miei pensieri. Il che non significa che non apprezzi la moda italiana, che è un must nel mondo».
Che giudizio da del look dei nostri parlamentari?
«Le donne, per esempio, la Prestigiacomo e la Santanché, sono sempre elegantissime. Invece mi danno un po’ fastidio quei deputati che girano per le aule di Montecitorio in jeans e senza cravatta».
I suoi grandi amori?
«Ne ho uno grandissimo: mio figlio. In questo non credo proprio di essere diversa da tutte le mamme italiane».
Cosa pensa dell’idea di Beppe Grillo di presentare liste civiche alle amministrative?
«Penso che ne abbia diritto come tutti gli altri cittadini. Solo che dovrà anche spiegare cosa intende fare per cambiare il modo di fare politica. Perché limitarsi a chiedere la distruzione del sistema dei partiti, senza proporre a esso valide alternative che garantiscano la libertà del  cittadino e il funzionamento del sistema democratico,  mi pare un’idea un po’ stravagante, per non dire burlesca. Che richiama anche alla memoria i contenuti di certi volantini che erano purtroppo di moda, in Italia, negli anni ‘70 e ‘80».”
Gente, Miki Albuzza, 04/10/07