BRAMBILLA: “OGGI NASCE LA COSCIENZA DEGLI ANIMALI”

Per questo oggi affronteremo alcuni temi che sono pagine da cancellare per il nostro paese.
In primo luogo, il massacro degli animali nella stagione venatoria, tema sul quale proprio ieri si è espresso il Parlamento. Non è degno di un Paese civile uccidere per sport, spesso con metodi crudeli, esseri viventi ignari e indifesi. I 750 mila cacciatori recentemente censiti dall’Istat non possono pretendere di continuare a portare avanti una pratica che la stragrande maggioranza degli italiani ritiene inaccettabile. E’ un atto di prepotenza volere fare valere le esigenze di una piccolissima minoranza a discapito degli altri cittadini che si sentono offesi da tale barbaro costume. Con arroganza i cacciatori rivendicano la loro libertà di uccidere povere creature. Ogni volta che qualcuno, ad esempio la sottoscritta, dichiara di essere per l’abolizione della caccia, fioccano comunicati delle loro associazioni o denigratori articoli sui loro siti. Anche questo è un atto di prepotenza: non rispettare le opinioni degli altri. Ma del resto la storia ci ha insegnato che chi non rispetta gli animali non rispetta nemmeno gli esseri umani. E i cacciatori si dovranno rassegnare perché noi proseguiremo in questa nostra battaglia di civiltà.
Come proseguiremo sulla strada dell’abolizione degli zoo, nei quali gli animali sono costretti a trascorrere la propria esistenza dietro le sbarre, in spazi angusti, umiliati rispetto alla propria natura che li ha creati liberi e ridotti all’ombra di loro stessi. E lo stesso vale per i circhi. “Le cirque du soleil”, il grande circo canadese, ha dimostrato che si possono realizzare meravigliosi spettacoli senza obbligare gli animali ad esibizioni vergognose. Per non parlare dei metodi cruenti di addestramento ai quali sono sottoposti e delle condizioni in cui vengono trasportati. Ma il problema non riguarda solo le tigri o gli elefanti. Sono milioni i bovini, i maiali, i cavalli e gli altri animali allevati ogni anno per finire sulla nostra tavola, che trascorrono la loro breve esistenza in allevamenti nei quali gli è spesso impedita persino la libertà di movimento. Li vediamo passare in autostrada su camion, ammassati, senza né cibo né acqua per giorni. Per non parlare della strage degli agnelli e dei capretti che ogni anno si verifica nel nostro paese. Quasi 6 milioni di cuccioli uccisi con metodi cruenti perché questa è la tradizione. Io vi annuncio che chiederò al Governo di porre fine alla macellazione rituale che prevede lo sgozzamento dell’animale. Una pratica sanguinaria, che impone indicibili sofferenze alle vittime e la morte per dissanguamento. Secondo noi, l’Italia dovrebbe dotarsi di uno strumento legislativo che metta fine a questa strage: è un doveroso atto di civiltà. Lo stordimento dell’animale prima dello sgozzamento dovrebbe essere obbligatorio ed effettuato da veterinari e personale specializzato. Questa proposta di legge è già pronta, perché non ci può essere tolleranza nei confronti di simili crudeltà, compiute con il pretesto di una pratica religiosa che un paese civile come il nostro non può accettare.
Ma le cose devono cambiare anche per gli animali domestici. Il maltrattamento di animali e l’abbandono rappresentano due grandi vergogne del nostro paese. Se un passo avanti è stato fatto nel 2004 con l’inserimento nel codice penale del titolo “dei delitti contro il sentimento umano verso gli animali”, il prossimo passo dovrà essere quello di tutelare gli animali in quanto tali, ossia in quanto esseri viventi e senzienti, capaci di provare dolore e sofferenza come gli umani, e non come mero oggetto di sentimenti dell’uomo.
Tali sentimenti rappresentano, tuttavia, un importante punto di partenza per il lavoro che ciascuno di noi dovrà compiere affinché si raggiunga l’obiettivo; rappresentano il carburante per continuare in questo percorso di riconoscimento della dignità dei nostri amici animali.
Per arrivare, inoltre, ad abolire la vivisezione che non ha alcuna validità scientifica e per promuovere un’azione di sensibilizzazione contro l’uccisione di animali per ricavarne capi di abbigliamento, come le pellicce, che nel mondo di oggi sono inutili e pure fuori moda. Non è più necessario vestirsi di cadaveri per ripararsi dal freddo.

Questa grande opera di crescita civile e culturale credo che sia il dovere di ogni cittadino.
Certamente è anche un dovere per il Ministro del Turismo.